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The Japanese Prints that Inspired Vincent van Gogh

Vincent van Gogh, Rami di mandorlo in fiore, 1890. Impressionisti come Manet, Degas e Monet furono tra i primi a utilizzare nei loro quadri motivi derivanti dall'arte giapponese e, già durante il periodo olandese, Van Gogh divenne un accanito collezionista di stampe di Hiroshige e di Utamaro.


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Versione di Van Gogh La raffinata tecnica della xilografia giapponese Hokusai e Hiroshige, tuttavia, non sono certamente gli unici autori da ricordare: artisti quali Utamaro, Yoshitoshi, Kuniyoshi, Kunisada, Chikanobu e molti altri svolgono ancora oggi un ruolo importante nel mantenere viva un'arte tradizionale, fulcro della storia.


L'influenza che le stampe giapponesi hanno avuto su Vincent van Gogh Kintaro Publishing

Vincent van Gogh era un collezionista, aveva più di 400 stampe giapponesi. La sua collezione inizia festosamente ad Anversa nel novembre del 1885: "il mio studio non è male, soprattutto perché ho appuntato alle pareti una serie di stampe giapponesi che mi divertono molto.


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E proprio a lui, e al suo rapporto con il Giappone, è stata dedicata una recente produzione, un libro edito proprio dal Van Gogh museum di Amsterdam. Intitolato Le stampe giapponesi nella collezione di Van Gogh il volume raccoglie gli esempi che più hanno ispirato l'artista.


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Durante il suo soggiorno ad Arles, van Gogh ricercava una particolare luce calda, rimase abbagliato nel vedere alberi da frutto in fiore, sostenuti da tronchi esili, sottili, ma eleganti, tempestati e arricchiti da molteplici fiori sbocciati. Tutto ciò gli ricordava le stampe giapponesi.


Van Gogh en busca del ‘look’ japonés

Gli interessi culturali di Van Gogh andarono dalla Bibbia, alle stampe giapponesi, ai romanzi realisti. La mostra li ripercorre, accostandoli alle sue opere


Vincent van Gogh e l'influenza dell'arte giapponese RestaurArs

Come Van Gogh, con cui un ebbe un infelice sodalizio artistico, anche lui collezionava stampe giapponesi che si rivelano fondamentali per molte sue opere come l'onirica Visione dopo il sermone. Il dipinto ritrae alcune donne bretoni con gli occhi chiusi che immaginano di assistere all'episodio della rissa tra Giacobbe e un angelo, narrato nella Genesi .


Il Giappone secondo Vincent Van Gogh

Le stampe giapponesi che compaiono alle spalle di Tanguy appartennero a Vincent e a Théo Van Gogh, il fratello dell'artista. Sono riconoscibili alcune opere del maestro giapponese Hokusai. Consulta anche l'articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell'opera d'arte .


Van Gogh & Japan the influence of Japanese art on the work of Vincent van Gogh Creative Boom

In breve tempo, Van Gogh riuscì a crearsi una collezione personale di stampe giapponesi (le japonaiserie, come le chiamava lui), favorito dal fatto che queste opere fossero in commercio a prezzi decisamente modici: anche un artista che, come lui, non navigava certo nell'oro, poteva permettersele.


hiroshige Cerca con Google

L'interesse di Van Gogh per Hiroshige è ancora più evidente in altre due opere, che egli copia quasi fedelmente da altrettante stampe del maestro giapponese: Ponte sotto la pioggia (da Hiroshige) e Susino in fiore.


Il Giappone secondo Vincent Van Gogh

L'influenza che le stampe giapponesi hanno avuto su Vincent van Gogh Durante la metà del XIX secolo, il commercio con il Giappone era limitato, un monopolio di cui godevano gli olandesi. A quei tempi, le merci dal Giappone che venivano importate in Europa erano principalmente lacche e porcellane.


Les japonaiseries de Vincent Van Gogh Estampes japonaises

A ripercorrere questo rapporto, la mostra Van Gogh e il Giappone, ospitata dal Van Gogh Museum di Amsterdam e curata da Nienke Bakker e Louis van Tilborgh, attraverso il confronto fra una selezione delle opere del pittore e una serie di stampe giapponesi di Hokusai, Hiroshige, e altri maestri.


VAN GOGH E IL GIAPPONE Officinema feltre

Van Gogh ha creato la sua immagine del Giappone studiando e leggendo sull'arte giapponese, collezionando e copiando stampe e discutendo le loro qualità estetiche con altri artisti. Il suo incontro con le stampe giapponesi lo ha aiutato a dare al suo lavoro una nuova direzione.


Van Gogh e il Giapponismo La scuola fa notizia

Gauguin porta con sé un buon numero di stampe giapponesi nel suo viaggio a Tahiti. La collezione di Vincent Van Gogh e del fratello Theo è tuttora visibile al museo di Amsterdam. L'interesse dell'artista, infatti, risale già alla fine del 1885 quando risiede ad Anversa.


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Van Gogh e l'arte giapponese. Il rapporto di Van Gogh con l'arte giapponese parte dal periodo in cui il pittore soggiornava ad Anversa. La città belga possedeva uno dei principali porti europei e il continuo passaggio di merci e oggetti da ogni angolo del mondo permette all'artista olandese di entrare in contatto con le.


Vincent van Gogh e l'influenza dell'arte giapponese RestaurArs

Questa passione non avrebbe avuto luogo se le stampe giapponesi non fossero sopraggiunte in Olanda tramite la Compagnia delle Indie, e poi diffuse in tutta Europa. Queste ritraggono scene di vita quotidiana e sono impostate sulla rappresentazione bidimensionale, quindi sul colore piatto e l'assenza di chiaroscuri.